Resto al Sud: il Decreto Rilancio rafforza gli incentivi per la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.
Vediamo come funziona e quali sono le novità.
Resto al Sud: a chi è rivolto e cosa finanzia
Il finanziamento Resto al Sud è proposto da Invitalia e volto a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e liberi professionisti.
A chi è rivolto Resto al Sud
Resto al Sud si rivolge a:
- Imprese e liberi professionisti con un’età compresa fra 18 e 45 anni già residenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche, Umbria
- Imprese e liberi professionisti in procinto di trasferire la residenza nelle suddette Regioni (entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria o 120 giorni in caso di residenza all’Estero)
- Imprese costituite dopo il 21/06/2017
- Imprese costituende (entro 60 giorni dall’esito positivo dell’istruttoria o 120 giorni in caso di residenza all’Estero)
- Liberi Professionisti (in forma societaria o individuale) non titolari di Partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda
- Persone che non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
- Disoccupati o persone senza un contratto a tempo indeterminato, che si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento
Nello specifico, il sovvenzionamento Resto al Sud è fruibile per:
- Attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone
- Turismo
- Attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)
Resto al Sud non è accessibile ad attività agricole e di commercio.
Cosa finanzia Resto al Sud
Resto al Sud finanzia fino al 100% delle spese, per un massimo di 50.000 euro per richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.
Le spese finanziabili riguardano:
- Ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
- Macchinari, impianti e attrezzature nuovi
- Programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
- Spese di gestione quali materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing e garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa)
*Resto al Sud non finanzia spese di progettazione, promozione, consulenze e personale dipendente.
Le novità di Resto al Sud introdotte dal Decreto Rilancio
Con il Decreto rilancio, sono state introdotte interessanti novità nel programma Resto al Sud e prevedono:
- Massimale di spesa elevato a 60.000 euro per le imprese individuali
- 50% di finanziamento a fondo perduto e 50% di finanziamento bancario, con interessi interamente a carico di Invitalia
- Ulteriore contributo a fondo perduto per chi ha già partecipato al programma Resto al Sud, che va a coprire i pagamenti che precedono gli incassi e così distribuito:
- 15.000 euro per le ditte individuali o di libera professione individuale
- 10.000 euro per le società costituite da più soci (per persona, fino a un massimo di 40.000 euro)
È possibile farne richiesta se si è completato il programma di spesa ammesso alle agevolazioni e se si è in regola con il pagamento delle rate del finanziamento bancario.
Termini per la domanda del finanziamento Resto al Sud
I fondi disponibili per il finanziamento Resto al Sud ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro e non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo.
*Le novità si applicano alle domande presentate dopo il 19 luglio 2020.