Raggiunto un certo grado di preparazione professionale, si inizia a maturare l’idea di aprire Partita Iva da Social Media Manager. Ma quando conviene farlo? Qual è il Codice ATECO più giusto per lo svolgimento della professione? E cosa succede se non fatturo? Ecco una guida aggiornata al 2022.
Social Media Manager senza Partita Iva, il lavoratore autonomo occasionale
Un Social Media Manager agli esordi è molto spesso un Social Media Manager senza Partita IVA che si avvale della ritenuta d’acconto per offrire la propria prestazione di lavoro autonomo occasionale.
Quella della ritenuta d’acconto è una pratica piuttosto diffusa, conveniente fintanto che il fatturato resti compreso nei 5.000 euro lordi. Superata tale cifra, il Social Media Manager senza Partita Iva, pur operando in ritenuta d’acconto, dovrà obbligatoriamente iscriversi alla Gestione Separata INPS e versare i contributi per il fatturato in eccesso (da 5.000,01 euro in poi).
Social Media Manager con Partita Iva: quando aprirla?
Dunque, superati i 5.000 euro lordi di fatturato viene meno l’agevolazione di non dover versare i contributi previdenziali. A questo punto conviene prendere in seria considerazione la possibilità di svolgere l’attività di Social Media Manager con Partita Iva, tanto più perché le incombenze burocratiche legate al pagamento tramite ritenuta d’acconto sono un forte deterrente per l’assegnazione dell’incarico da parte di aziende, agenzie di Web Marketing e liberi professionisti.
Quante tasse paga un Social Media Manager?
Il pagamento delle tasse dipende – tra le altre – dal Regime Fiscale d’inquadramento. Il più opportuno per chi è in fase di avviamento e sceglie di aprire Partita Iva da Social Media Manager è il Regime Forfettario, che prevede:
- Imposta sui redditi del 5% per i primi 5 anni di attività (15% per i successivi anni) nel limite di fatturato annuo di 65.000 euro
- Versamento dei contributi previdenziali del 25,72% sul reddito dichiarato
Come fare per aprire la Partita IVA da Social Media Manager?
Per aprire Partita IVA da Social Media Manager si può procedere in 2 modi:
- Autonomo: accedendo gratuitamente al sito di Agenzia delle Entrate e, come da istruzioni, compilando l’apposito modello AA9/12.
- Intermediato: rivolgendosi a un Commercialista. In tal caso, sarà necessario corrispondere documenti, deleghe e il compenso per l’opera svolta.
Ricordiamo che, a seguito dell’apertura della Partita IVA, il Social Media Manager dovrà accedere al sito INPS per effettuare l’iscrizione alla Gestione Separata.
Aprire Partita IVA: il Codice ATECO del Social Media Manager
La definizione del corretto Codice ATECO è di estrema importanza quando si decide di aprire Partita IVA, soprattutto in considerazione della varietà di attività cui oggi è chiamato a svolgere un Social Media Manager. Noi consigliamo il Codice ATECO 731102 – Conduzione Campagne Marketing e altri servizi pubblici perché permette di avviare e seguire delle campagne di Advertising oltre che di gestire le pagine Social di aziende e professionisti.
Quanto costa la Partita Iva se non fatturo?
Un Social Media Manager in Regime Forfettario paga tasse e contributi in proporzione del fatturato annuo. Questo significa che se il fatturato annuo è pari a zero, non ci saranno costi di Partita Iva da sostenere.
Esempio di fattura da Social Media Manager
Redigere una fattura da Social Media Manager è meno complesso di quello che si possa immaginare. Ad oggi, si può procedere in due modi:
- Fattura cartacea: puoi scaricare con un click il nostro esempio di fattura Social Media Manager in formato Excel modificabile
- Fattura elettronica: al momento non vige l’obbligo per chi aderisce al Regime Forfettario, ma alcune novità sono attese entro metà anno. In caso di obbligo, un software semplice da usare e poco oneroso potrebbe essere FreeInvoice