In attesa della decisione definitiva del Governo, ecco una panoramica dell’evoluzione della flat tax per Partite Iva dalla sua nascita fino alle ultimissime news del Governo Meloni, che dovrà assumere una posizione chiara nei confronti della proposta del Leader della Lega Matteo Salvini entro il 31 dicembre 2022, con l’approvazione e pubblicazione della legge di bilancio 2023 in Gazzetta Ufficiale.
Cosa leggerai:
- Cos’è la flat tax
- Flat tax Partite Iva: Salvini e la sua proposta
- Flat tax Partite Iva: Meloni rielabora
- Come funziona la flat tax per Partite Iva in regime forfettario
- Come funziona la flat tax incrementale per Partite Iva non forfettarie
- Flat tax Partite Iva: a chi conviene
- Flat tax 2023: chi non può aderire
Cos’è la flat tax
Flat tax vuol dire letteralmente “tassa piatta” ed è un sistema che consente ai contribuenti rientranti in una certa fascia di reddito di pagare le tasse secondo un’aliquota fissa anziché sulla base di aliquote variabili e progressive determinate secondo scaglioni di reddito.
Al momento la flat tax è attiva solo per le Partite Iva in regime forfettario e prevede:
- imposta sostitutiva sul reddito del 5% per i primi 5 anni di attività, su un fatturato massimo annuo di 65.000 euro;
- imposta sostitutiva sul reddito del 15% per i successivi anni di attività, su un fatturato massimo annuo di 65.000 euro.
Flat tax Partite Iva: Salvini e la sua proposta
L’idea di istituire la flat tax al 15% nasce con Matteo Salvini, Leader della Lega, che al Governo Meloni avanza ulteriori proposte di:
- estensione del tetto massimo da 65.000 euro a 100.000 euro per le Partite Iva in regime forfettario;
- estensione della flat tax a imprese e famiglie fino a 70.000 euro (tenendo conto del quoziente familiare);
- estensione della flat tax a tutti i contribuenti (dipendenti pubblici, pensionati, ecc.) nel giro di 5 anni.
Flat tax Partite Iva: Meloni rielabora
Tuttavia, secondo il centrodestra una riforma che preveda l’innalzamento del tetto massimo a 100.000 euro per le Partite Iva in regime forfettario non sarebbe sostenibile per lo Stato, in quanto andrebbe a estendere la flat tax a ulteriori 240.000 contribuenti.
Ecco allora che la Premier Giorgia Meloni ripensa e rimodula come segue la proposta di flat tax avanzata da Matteo Salvini:
- tetto massimo di fatturato annuo da 65.000 euro a 85.000 euro, con risorse economiche ottenute attraverso la rimodulazione del reddito di cittadinanza e del superbonus 110%;
- flat tax incrementale e facoltativa per i contribuenti non aderenti al regime forfettario e i contribuenti titolari di redditi da lavoro, caratterizzato da una tassazione fissa del 15% sull’incremento di reddito ottenuto nell’anno contabile rispetto al maggiore dei redditi dichiarato nei tre anni d’imposta precedenti.
Come funziona la flat tax per Partite Iva in regime forfettario
La flat tax per Partite Iva in regime forfettario sostituisce tutte le imposte previste per i contribuenti in regime semplificato e ordinario, ovvero IVA, Irpef, Irap, addizionali regionali e comunali. Non si applica all’intero importo fatturato, ma all’importo ottenuto sottraendo il coefficiente di redditività corrispondente alla specifica attività. Un metodo già collaudato, che resterà tale anche con la modifica del tetto massimo da 65.000 euro a 85.000 euro.
Come funziona la flat tax incrementale per Partite Iva non forfettarie
La flat tax incrementale è invece un’opzione riservata ai contribuenti con un fatturato annuo superiore a 85.000 euro, che possono scegliere di aderirvi oppure no. Come funziona?
Nel limite di 40.000 euro di incremento degli utili rispetto all’ultimo triennio 2020 – 2022, gli autonomi in regime ordinario potranno ottenere il beneficio della flat tax di essere tassati per il 15% anziché secondo l’aliquota a cui sarebbero assoggettati.
Per esempio: se nel 2023 un contribuente che sceglie di aderire al regime di flat tax incrementale dichiara redditi per 100.000 euro e negli anni dal 2020 al 2022 ha dichiarato un reddito medio di 90.000 euro, sui 10.000 euro di differenza sarà applicata la flat tax del 15%.
Flat tax Partite Iva: a chi conviene
Ma, così posta, a chi conviene la flat tax per Partite Iva? Ce lo spiega l’Economista Dott. Marco Sponziello – al min 0.55 – nel servizio della Giornalista Paola Moscardino de “L’aria che tira”:
Flat tax 2023: chi non può aderire
Infine, ricordiamo che, al momento, la flat tax non è prevista per:
- titolari di quote in società di persone
- ex possessori di Partita Iva che riaprono la stessa attività prima che siano trascorsi 2 anni
- srl e associazioni