Rinnovata dal MIMIT la misura “Investimenti sostenibili 4.0” dedicata ai nuovi investimenti imprenditoriali sostenibili e innovativi che includano un’ampia componente di tecnologie digitali, come da indicazioni del Piano Transizione 4.0.
La dotazione finanziaria stanziata dal Ministero è pari a 400 milioni di euro, il cui 25% è destinato esclusivamente alle PMI.
A chi si rivolge
I beneficiari di questa agevolazione sono le PMI, con sede nei territori di in una delle regioni del Mezzogiorno meno sviluppate: Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
I requisiti che le imprese devono avere al momento della presentazione dell’istanza sono:
- essere “attive” con regolare iscrizione al Registro delle Imprese e regolare costituzione;
- non essere sottoposte a procedure concorsuali o in liquidazione volontaria;
- non essere in difficoltà già al 31 dicembre 2019, escluse le deroghe previste per le PMI dalla disciplina in materia di aiuti;
- essere in regime di contabilità ordinaria, con almeno 2 bilanci approvati e depositati, o per le società di persone e imprese individuali aver presentato almeno 2 dichiarazioni dei redditi;
- essere in regola relativamente agli obblighi imposti in materia di normativa urbanistica e dell’edilizia, della prevenzione degli infortuni, del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e relativamente agli obblighi contributivi;
- non essere in debito con il MIMIT per somme dovute in seguito alla revoca di agevolazioni concesse in passato;
- non aver effettuato una delocalizzazione negli ultimi due anni e impegnarsi a non farlo per i successivi 2;
- non rientrare in una delle situazioni di esclusioni previste dall’art. 5 , comma 2, del DM 15 maggio 2023.
Investimenti realizzabili
L’obiettivo di “Investimenti sostenibili 4.0” è quello di promuovere la realizzazione di programmi innovativi e sostenibili ad alto contenuto tecnologico, che abbiano come focus il rispetto dell’ambiente, la promozione dell’efficienza energetica e l’utilizzo efficiente delle risorse.
Premiati dall’agevolazione soprattutto i programmi che:
- contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento (rif. normativo articolo 9 del regolamento UE n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020);
- contemplino l’applicazione di soluzioni adatte a favorire la transizione dell’impresa verso l’economia circolare (rif. normativo Allegato n. 2 del decreto ministeriale 15 maggio 2023);
- promuovano l’efficienza energetica delle imprese, con interventi che producano un risparmio energetico almeno pari al 5% rispetto ai consumi dell’anno precedente.
Motivo di maggiore premialità secondo “Investimenti sostenibili 4.0” anche l’adesione da parte delle PMI aderenti a sistemi di efficienza energetica o di gestione ambientale o il possesso di una certificazione ambientale di prodotto.
I fondi erogati attraverso questa misura possono essere utilizzati da PMI che svolgono:
- attività manifatturiere (sez. C – Ateco 2007). Sono però escluse dall’agevolazione tutte le attività che arrecano un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, che non garantiscono il rispetto del principio DNSH e tutte le attività inerenti il settore del carbone, siderurgico, delle fibre sintetiche, della costruzione navale, dei trasporti, della produzione e distribuzione di energia secondo art. 13 del Regolamento GBER.
- servizi alle imprese (Allegato n. 4 del decreto ministeriale 15 maggio 2023).
Spese ammissibili per “Investimenti sostenibili 4.0”
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acquisizione di certificazioni:
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- di sistema di efficienza energetica o di gestione ambientali (EMAS, UNI EN ISO 14001, UNI CEI EN ISO 50001)
- certificazioni ambientali di prodotto, categoria delle etichette ambientali di tipo I, ISO 14024 (ad es. Ecolabel), o di delle etichette di tipo III, ISO 14025 (EPD).
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- attrezzature, impianti e macchinari;
- opere murarie assolutamente necessarie alla realizzazione dell’investimento in nuove tecnologie (nel limite del 40% delle spese ammissibili);
- programmi informatici e licenze necessari all’uso dei beni materiali riferibili ad attrezzature, impianti e macchinari;
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spese di consulenza (articolo 18 del Regolamento GBER), in particolare:
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- spese per servizi di consulenza specialistica sulle tecnologie abilitanti nei limiti del 5% sul totale delle spese ammissibili [rif. DM 15 maggio 2023, comma 1 , lettere a) e C)];
- spese dirette alla definizione della diagnosi energetica nei limiti del 3% sul totale delle spese ammissibili, solo per i programmi volti alla promozione dell’efficienza energetica delle imprese, solo se la diagnosi non sia obbligatoria per l’impresa) [rif. D. lgs 4 luglio 2014, n. 102; DM 15 maggio 2023 articolo 6, comma 2 lettera b].
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I programmi di investimento per risultare ammissibili devono inoltre:
- essere realizzati attraverso una unità produttiva localizzata in una delle Regioni meno sviluppate del Sud (Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna);
- contemplare l’ampliamento della capacità produttiva, o puntare alla diversificazione della produzione funzionale per l’ottenimento di prodotti mai fabbricati, o incentrarsi sul cambiamento fondamentale dei processi di produzione di una unità operativa esistente o sulla costituzione di una nuova unità produttiva;
- includere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti relativi al piano Transazione 4.0 con l’ammontare delle spese che deve risultare prevalente rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
- avere spese ammissibili almeno pari a 750 mila euro e non superiori a 5 milioni di euro, comunque non superiore al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, oppure, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
- essere avviati successivamente alla presentazione dell’istanza per l’agevolazione;
- avere un termine di ultimazione non successivo a 18 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni.
Modalità di erogazione delle agevolazioni
Le somme concesse attraverso l’agevolazione “Investimenti sostenibili 4.0” sono erogate nella forma di contributo in conto impianti e finanziamento agevolato (secondo il Temporary framework – sezione 3.13 – e il Regolamento GBER – articoli 13 e 14), con copertura massima del 75% delle spese ammissibili.
La suddivisione tra le due componenti dell’incentivo varia in termini percentuali a seconda della tipologia d’impresa:
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per le micro e piccole imprese:
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- 50% delle spese ammissibili contributo in conto impianti;
- 25% delle spese ammissibili finanziamento agevolato;
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per le medie imprese:
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- 40% delle spese ammissibili contributo in conto impianti;
- 35% delle spese ammissibili finanziamento agevolato.
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Non è possibile cumulare le agevolazioni di questo bando con altri aiuti di Stato.
Dal 20 settembre 2023 è possibile compilare la domanda online per l’incentivo Investimenti sostenibili 4.0 e dal 18 ottobre 2023, alle ore 10.00, sarà possibile inviare le domande compilate.
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Normativa di riferimento