Nel mezzo dei regimi contabili, tra il regime forfettario e il regime ordinario, si colloca il regime semplificato, meno vantaggioso del primo ma senza dubbio meno oneroso e complesso del secondo.
Ecco come funziona.
Cosa si intende per regime semplificato
Il regime semplificato è un regime contabile che prevede obblighi di contabilità ridotti rispetto al regime ordinario. È meno conveniente del regime forfettario, ma le sue caratteristiche lo rendono ideale per le partite IVA minori, con ricavi compresi tra 65.000 euro e massimo 400.000 euro oppure 700.000 euro (a seconda dell’attività).
Regime semplificato: requisiti e soggetti ammessi
Possono accedere al Regime semplificato le seguenti categorie di soggetti:
- Società di persone (s.n.c. e s.a.s.)
- Enti non commerciali che esercitano attività commerciale in via non prevalente
- Persone fisiche che esercitano attività commerciali in forma di impresa individuale
A patto che, nell’esercizio precedente, non sia stato superato il limite massimo di ricavi concessi in regime semplificato, ovvero:
- 400.000 euro nel caso di attività di prestazione di servizi
- 700.000 euro in tutti gli altri casi
Regime semplificato e tasse
Le aliquote di tassazione del regime semplificato variano da un minimo del 23% a un massimo del 43%, in base alla fascia di reddito, e più nello specifico:
- 23% per redditi fino a 15.000 euro
- 27% per redditi compresi tra 15.001 euro e 28.000 euro
- 38% per redditi compresi tra 28.001 euro e 55.000 euro
- 41% per redditi compresi tra 55.001 euro e 75.000 euro
- 43% per redditi superiori a 75.000 euro
Che differenza c’è tra regime forfettario, semplificato e ordinario
Regime forfettario, regime semplificato e regime ordinario sono i regimi contabili di cui, ad oggi, possono avvalersi i titolari di Partita Iva. Ma quali sono le differenze sostanziali tra i tre regimi?
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Regime forfettario:
- Esonero dalla registrazione e tenuta delle scritture contabili
- Esonero dall’applicazione IVA sulle fatture, dalla fatturazione elettronica, dalla ritenuta d’acconto, dal versamento dell’imposta, dall’applicazione Irap, Irpef, addizionali regionali e comunali
- Imposta sui redditi del 15% (5% per i primi 5 anni di attività)
- Limite massimo di ricavi fissato a 65.000 euro
- Limite massimo di compensi, spese per lavoro accessorio e dipendente fissato a 20.000 euro
- Possibilità per artigiani e commercianti di richiedere una riduzione del 35% sui contributi
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Regime semplificato:
- Reddito determinato per cassa (costi e ricavi in base alla data di effettivo esborso o incasso)
- Obbligo della tenuta dei registri IVA, incassi e pagamenti
- Obbligo dell’applicazione IVA sulle fatture, della fatturazione elettronica, del versamento della ritenuta d’acconto, del pagamento Irap, Irpef, addizionali regionali e comunali
- Limite massimo di ricavi fissato a 400.000 euro per le prestazioni di servizi, 700.000 euro per tutte le altre attività
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Regime ordinario:
- Reddito determinato per competenza (costi e ricavi in base alla data di maturazione)
- Obbligo della tenuta dei registri IVA, beni ammortizzabili, libro giornale, libro inventari, libri sociali per le società di capitali
- Obbligo dell’applicazione IVA sulle fatture, della fatturazione elettronica, del versamento della ritenuta d’acconto, del pagamento di Irap, Irpef, addizionali regionali e comunali
- Nessun limite massimo di ricavi per prestazioni di servizi e altre attività